Le Maitunate: la lunga notte di Capodanno a Gambatesa
La notte di capodanno, per molti la più lunga e attesa dell’anno per festeggiare quello che sta finendo e aprire un nuovo capitolo. Tra cenoni, feste e veglioni si inseriscono anche diverse tradizioni. Tra queste le “maitunate” (I Matunat), stornelli improvvisati di casa in casa in direzione dei vari proprietari.
La tradizione, secolare, è tipica di diversi paesi molisani ma a Gambatesa ha assunto, negli anni, una grandezza e un’importanza tale da diventare attrazione anche per chi viene da fuori.
Origine e storia delle Maitunate
Riguardo l’origine delle maitunate si parte da lontano, addirittura al teatro classico di Plauto e Terenzio e fino ai Fenici. Di certo rientrano nei riti di passaggio dal vecchio al nuovo. Arrivando allo specifico di Gambatesa, le prime testimonianze scritte risalgono al ‘500. Nel 1570, infatti, l’Università di Gambatesa chiese al Conte il permesso di “andar di notte cantando et facendo musiche” che diede il permesso.
Questa è dunque in poche parole la descrizione di cosa siano le maitunate. Stornelli improvvisati intonati casa per casa, per rivivere eventi accaduti durante l’anno e, perché no, togliersi qualche sassolino dalla scarpa soprattutto in direzione delle persone più in vista e facoltose del luogo. Rivestono, dunque, anche espressione dell’animo popolare di denuncia sociale.
Svolgimento delle maitunate
È la sera del 31 dicembre, nell’aria si respira l’attesa per la fine dell’anno e l’inizio del nuovo. Gambatesa freme e, dopo il tramonto, le prime musiche iniziano a sentirsi tra i vicoli.
In piazza un tendone accoglie la tavolata per chi voglia cenare in compagnia. Di fronte, un palco pronto per uno degli spettacoli più caratteristici. Diverse sono le “squadre” che si aggirano per il paese pronti a improvvisare stornelli in rima in direzione dei vari proprietari delle case dove si fermano. All’ora di cena il via.
Le parole sono precise, colgono nel segno e, accompagnate dalla musica che esce da strumenti tradizionali quali organetti, bufù, strumenti a fiato e a percussione antichi (sonagli, triccheballacche e strgulator) rendono l’atmosfera ancor più festosa.
Alcune maitunate ripercorrono eventi accaduti alle diverse famiglie durante l’anno, altre sono canzonatorie, altre ancora vengono utilizzate per mettere alla berlina le persone, dalla gente normale a chi è più in vista. Questo è possibile in quanto, per la sola nottata di capodanno, esiste una sorta di immunità. Nonostante ciò non è mancata, in passato, qualche piccola vendetta nei confronti del cantore.
La nottata prosegue così, con le varie squadra che passano di casa in casa, tra una canzone, una risata e un bicchiere di vino. Unica pausa a mezzanotte per festeggiare l’ingresso del nuovo anno.
Si va avanti così fino al pomeriggio seguente quando sul palco si esibiscono i vari gruppi e viene eletto il vincitore. Il capodanno è passato, la festa è terminata e i sassolini dalla scarpa sono tolti. Un nuovo anno inizia, pronti a scoprire eventi e misfatti da canzonare il prossimo capodanno.
La tradizione, tanto sentita e custodita, è oggi portata avanti dall’Associazione Culturale “I Maitunat” totalmente composta da giovani gambatesani pronti a far vivere le emozioni della festa a quante più persone possibili.