Quarantana, la bambola della quaresima
Terminato il carnevale con i suoi numerosi eventi inizia il periodo della Quaresima , i quaranta giorni che conducono alla Pasqua. Tra le tradizioni di questo periodo c’è la “Quarantana“, una bambola di pezza che, esposta al di fuori delle abitazioni, scandisce il tempo dal mercoledì delle ceneri fino al sabato Santo.
Tipica soprattutto a Santa Croce di Magliano è diffusa anche in altri comuni della regione così come in buona parte del centro-sud Italia.
La Quarantana consiste in un fantoccio con le sembianze di un’anziana donna vestita a lutto. Da molti è considerata come la vedova di Carnevale ed originariamente era realizzata principalmente con degli stracci. Ad oggi viene realizzata anche con altre tecniche e materiali, a seconda della fantasia di chi le realizza.
Sotto la gonna presenta una patata infilzata con sette penne di gallina. Queste stanno a rappresentare il numero delle domeniche fino alla Pasqua. Nella mano ha un fuso e la conocchia, che rappresentano un modo per trascorrere il tempo. La donna passa infatti le intere giornate a filare, per distrarsi e non immalinconirsi troppo, pensando al caro congiunto passato a miglior vita.
Le origini
Riguardo le origini si ipotizza che possa essere ricondotta agli antichi baccanali, padri del moderno Carnevale, e nelle rappresentazioni teatrali delle Atellane, quando “carnevale morto” veniva portato in giro per il paese su di un carro.
Altre tracce riconducono ai riti dei “Saturnali”, i giorni in cui a Roma si capovolgevano gli ordini sociali e anche gli schiavi potevano dire a tutti ciò che pensavano.
Da qualche anno, per non far perdere questa tradizione, è stata costituita la “Rete Nazionale delle Bambole Quaresima” che si occupa della tutela e valorizzazione di questo oggetto tradizionale. Il primo convegno nazionale si è tenuto proprio in Molise, a Santa Croce di Magliano, nel 2015.
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