Sant’Angelo Limosano, il paese di Papa Celestino V
Immaginate di percorrere una rampa, arrivare a 900 m di quota nel cuore del Molise e poter spaziare con lo sguardo dalle montagne fino alle isole Tremiti: benvenuti a Sant’Angelo Limosano.
Continuate la lettura e visitate i social per restare sempre aggiornati:
Cenni storici
Non si hanno notizie certe sulla nascita di Sant’Angelo Limosano. Si sa, però, che in passato fu la rocca del vicino paese Limosano. Legato al paese ed al suo sviluppo è il Cardinale Vincenzo Maria Orsini che prese importanti iniziative durante le sue numerose visite pastorali.
Sant’Angelo Limosano rivendica la cittadinanza santangiolese del Papa San Pier Celestino (Celestino V), il Papa del “Gran Rifiuto“. Origini che non sono ancora state accertate essendo ancora in atto la diatriba con Isernia. È anche paese natio dell’inventore Alessio Marone a cui è intitolato il Corso e che è ricordato per l’invenzione del telegrafo ad azione elettromagnetico-chimica e i ponti tubolari a croce di malta.
Cosa vedere
Da visitare le chiese, Santa Maria Assunta in Cielo e San Pier Celestino trasformata nel 1695 dal Cardinale Orsini in granaio perché non ristrutturata secondo i suoi ordini. Vi è poi la “Fonte di San Pietro” da cui l’acqua inizia a sgorgare alcuni giorni prima della festa del Santo che cade il 19 maggio. Sull’altura è presente un castello, anche se in avanzato stato di rovina mentre particolare e molto d’impatto è la rampa che caratterizza il paese anche da lontano.
Da visitare è il santuario della Madonna delle Stelle, edificato a due chilometri dall’abitato lungo la strada che porta a Salcito in seguito al ritrovamento di una statuina della Madonna il 3 gennaio 1926.
Tradizioni e gastronomia
Due sono le feste importanti in cui i santangiolesi si ritrovano ritornando da ogni parte d’Italia e dall’estero: per celebrare il Patrono, San Pier Celestino, e la Madonna delle Stelle; non meno festosa è la sagra delle “Pezzate e fasciuole” che si svolge il 18 agosto per celebrare la bella estate e il rientro degli emigrati. Il piatto cucinato il 18 agosto è gustosissimo, ma saporiti sono anche la pizza al riso, il cacchione, lo sfring e la pizza fragrante.