Campolieto, il paese dei fuochi d’artificio
Campolieto, a pochi chilometri da Campobasso, è situato su una collinetta che divide i bacini del Biferno e del Fortore. Nonostante le dimensioni ridotte ha molto per cui merita di essere conosciuto…e vi assicuro che fa i fuochi di artificio!
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Cenni storici
L’etimologia del nome, così come anche le origini di Campolieto non sono certe: alcuni ritengono che derivi da campus leti “campo della morte” mentre altri da campus laetus “campo della gioia“. Si può sicuramente asserire che Campolieto esistesse nel secolo XI, agli inizi della dominazione normanna.
Il paese sorse nel medioevo e si sviluppò, come molti altri centri, intorno al palazzo feudale, ancora oggi esistente, sebbene modificato in periodi recenti per trasformarlo in ampi appartamenti. La struttura del paese è sopravvissuta alle varie modifiche urbanistiche ed è caratterizzata da stretti vicoli che si propagano per tutto il centro storico. Vi è poi la zona di nuova espansione che presenta, invece, caratteristiche architettoniche contemporanee.
Cosa visitare
Tra gli edifici di interesse storico ed architettonico sono da visitare la seicentesca chiesa di San Michele Arcangelo che si erge alla sommità di un’ampia scalinata. La costruzione è a capanna con tre finestre e un portale decorato da iscrizioni gotiche. Di rilievo la balaustra con in rilievo San Michele che uccide il serpente. L’interno è a tre navate e possiede intonaci barocchi e colonne in stile romanico.
Ancora in paese si trova la chiesa di Sant’Anna, ad un’unica navata, annessa all’antico convento dei PP. Carmelitani scalzi che fu restaurata nel 1702. In vico Castello, invece, è murata una croce viaria, fatta erigere probabilmente nel XVI secolo.
Il Palazzo ducale dei De Capua è meritevole di attenzione. In origine era il castello medievale, costruito nell’XI secolo. Nel XII secolo appartenne ai conti di Borrello Abruzzo che lo fortificarono. Nel ‘500 passò nella proprietà di Francesco Montagano e poi ai duchi di Capua. Il castello oggi è un palazzo che ha le caratteristiche di un edificio barocco con decorazioni classicheggianti sul portale e sulla cornice a colonne greche.
Nel centro storico si trova anche un museo molto particolare, quello dei fuochi d’artificio, che racconta questa tradizione legata alla famiglia Paradiso. Nelle campagne fuori paese si trovano due chiesette che vale la pena vedere, anche per i panorami che regalano, la chiesa di San Marco e quella di Santa Maria delle Grazie.
Tradizioni e gastronomia
Le manifestazioni e le celebrazioni che ricorrono a Campolieto sono varie. Tra le più note c’è “Il Giglio” che si svolge il 26 luglio in cui si festeggia S. Anna. Il Giglio consiste in una sorta di asta dove la popolazione offre del denaro per aggiudicarsi dei biscotti, ottimo vino e altri doni, disposti su di una struttura lignea riccamente addobbata.
Il 29 settembre si festeggia il Santo Patrono, San Michele Arcangelo. Il 31 dicembre è la volta de ‘La Maitunata’, un madrigale popolare che si canta nella notte di Capodanno in ogni parte del paese. Altra tradizione è la ‘Pasquetta’: nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si canta di porta in porta, prima i ragazzi fino alla mezzanotte e poi dai giovani in vari gruppi fino al mattino.
Tra i piatti tipici del luogo ricorrono i “Crejuoli“, pasta fresca tagliata a mano simile ai maccheroni alla chitarra conditi solitamente con sugo di carne.