Monacilioni, alla scoperta di un paese che sta scomparendo

Il Molise è, purtroppo, terra ricca di frane; molteplici sono infatti i paesi in cui sono presenti, basi pensare a Civitacampomarano, a Castellino del Biferno, addirittura soprannominato “Il paese che si muove”, o a Monacilioni, troppo poco menzionato, ma anch’esso interessato da decenni a movimenti franosi.

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Cenni storici

Notizie certe sull’origine del paese non ve ne sono ma pare che la nascita del primitivo villaggio si possa datare attorno XII secolo e si chiamasse “Castro Monachi Leonis“. Tale nome, a sua volta, deriverebbe da una chiesetta attorno alla quale sarebbe sorto il villaggio dedicata, appunto, a Leonis. Altri nomi avuti da Monacilioni sono “Monacilionis”, “Monceglione” e, prima dell’attuale, “Monaciliuni”.

Cosa vedere

Posto su un contrafforte del monte Serrazasilla, la struttura urbanistica del centro storico è quella classica medievale. Nella Cappella di Santa Reparata sono conservate le reliquie di Santa Benedetta giunta a Monacilioni da Roma nel XVIII secolo.

Come detto in apertura, Monacilioni è noto per le sue frane; nel 1961 l’ultima delle quali che cambiò per sempre il volto al paese. Le “case spallate“, come vengono chiamate dagli abitanti, sono diventate elemento caratteristico del paese, oltre che un confine tra la parte abitata e quella crollata.

Ma c’è un elemento che, più di tutti, rende la gravità della situazione: la ex chiesa di Santa Maria Assunta, oggi chiamata la “chiesa vecchia“. Una struttura risalente al 1200, a croce latina, divisa in tre navate e di notevole importanza grazie alla sua grandezza e altezza del campanile.

Tradizioni e gastronomia

Una delle feste più importanti è certamente la “sagra della soppressata“, salume tipico della zona, che si svolge alla fine di maggio in occasione della festa della compatrona, Santa Benedetta. Il giorno del Patrono, San Rocco, invece, si svolge la “sagra dei Mezzetti“.

monacilioni
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