
Pescolanciano, la porta dell’alto Molise
Piccolo paese dell’alto Molise, la “porta”, nello specifico, Pescolanciano si è sviluppato intorno all’imponente Castello d’Alessandro, tra i più belli e imponenti del Molise. A ridosso dell’abitato medievale è possibile scorgere anche un tratto ben conservato del Tratturo Lucera-Castel di Sangro, ideale per passeggiate a piedi o a cavallo e da cui è possibile raggiungere l’area archeologica di Santa Maria dei Vignali.
Quest’ultima conserva nel verde del bosco resti di fortificazioni di epoca sannitica e i ruderi di un borgo medievale con i resti di una torre sveva. Al di là del fiume Trigno, invece, vi attende la Riserva MAB di Collemeluccio con i suoi boschi di abete bianco.
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Cenni storici
Pesclum, da cui deriva una parte del nome, significa “abitante di monti”. A Pescolanciano troviamo un castello-fortezza che racconta dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini che lo possedettero. Ultima famiglia che lo ebbe come feudo fu quella dei D’Alessandro, famiglia che lo adibì a residenza.
In epoca antecedente era una fortezza, come si può facilmente dedurre dalla torre che oggi ha la funzione di belvedere in quanto dominante la Valle del Trigno. Vi è anche un ponte levatoio, oggi fisso, e un loggiato che ha sostituito i merli. All’interno vi è una cappella dove si trova un quadro del Solimena.
Da ricordare che nel castello, nel maggio del 1846, soggiornò il Premio Nobel Theodor Mommsen, ospite del Duca Giovanni Maria D’Alessandro.
Cosa vedere
A proposito del castello, austero e solenne che domina il paese, leggenda vuole vi siano dei fantasmi. Curiosità in più che attira grandi e bambini. Al di sotto del castello si trova la “parte bassa” del paese abitata un tempo dai contadini all’ombra dei padroni. Caratteristica è l’antichissima chiesa del SS. Salvatore, ad una sola navata. Fanno da cornice al paese abetaie bellissime, boschi rigogliosi in cui i ruscelli mormorano e gli animali hanno la loro dimora, dove vivono indisturbati.
Elemento principale e, per secoli, caratterizzante del territorio è il tratturo Lucera-Castel di Sangro che proprio a Pescolanciano si presenta nella sua intera larghezza, 60 passi napoletani equivalenti a 11 metri. E proprio sul tratturo si trova la già citata area archeologica di Santa Maria dei Vignali, sito perfetto per un’immersione nella storia e nella natura.
Tradizioni e gastronomia
Tradizione molto sentita è quella in onore di Sant’Anna del 26 luglio durante la quale si svolge la sfilata dei covoni di grano. Tra i prodotti da gustare ci sono formaggi saporiti fatti in loco, le carni alla brace ed il piatto tipico, la “polenta infornata“.