Pietrabbondante
Pietrabbondante, viaggio nella sannitica Bovianum Vetus
Impossibile parlare del Molise e dei sanniti senza menzionare Pietrabbondante. Il centro alto-molisano, infatti, era il fulcro delle popolazioni sannitiche e resta tutt’ora punto di riferimento per ciò che riguarda i sanniti.
Sito a 1027 m s.l.m. è sormontato da imponenti “morge”; nelle vicinanze vi sono monte Caraceno e la Riserva Statale di Collemeluccio.
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Cenni storici
Il sito è sorto certamente in antichità, come testimoniano i resti delle fortificazioni sannitiche risalenti in un periodo compreso tra il V e il II sec. a.C. Ebbe una posizione di rilievo perché situato vicino al tratturo Celano-Foggia, antica ed importantissima via di comunicazione per greggi e persone. In varie zone (Monte Saraceno, Arco, Colle Vernone, Troccola e Calcatello) sono state ritrovate mura, necropoli e resti di intere città che ci narrano di una civiltà avanzata anche in tempi remoti. Da tempo si è sempre supposto che il nome derivò al paese dalla gran quantità di pietre e sassi disseminati nel suo agro. Dallo studio di recenti ritrovamenti nell’area archeologica si è elaborata anche la teoria che il nome sia collegato al culto della dea “Ops consiva” o dea dell’abbondanza, praticato nel portico del Tempio.
Cosa vedere
Il luogo più importante del paese è certamente il complesso ellenistico-italico ritrovato a Calcatello con il tempio, il teatro piccolo e quello grande, posti ad oltre 1000 m s.l.m. che ne fanno il sito più elevato d’Italia oltre che, a detta degli esperti, il miglior connubio tra arte greca e italica. Gli amanti dell’arte resteranno ammirati di fronte alla città antica con i suoi edifici più importanti, la pianta delle botteghe e degli altri ambienti che rivelano l’esistenza di insediamenti in epoche diverse. Del tempio piccolo restano il podio, parte del fregio e del cornicione della prima metà del II sec. a.C., di quando cioè i Sanniti costruirono vari edifici avendo avuto ricompense monetarie per gli aiuti dati a Roma nella guerra contro Annibale.
Il tempio grande con il teatro è della fine del II sec. Magnifici sono i sedili della “ima cavea” a forma anatomica, testimonianza dell’alto livello tecnico raggiunto dall’architettura; inoltre sono da vedere l’analemma, muro di sostegno alla cavea fatto con blocchi megalitici poligonali. Il tempio è caratteristico per gli altari sacrificali e l’alto podio.
Il paese, molto caratteristico con le sue case addossate alla nuda roccia e perennemente protetto dall’impavido Guerriero Sannita che troneggia nella piazza principale, è circondato da un tripudio di natura incontaminata. Il centro storico, di tipologia insediativa medievale, venne edificato con l’utilizzo di pietre e massi provenienti dal vicino sito archeologico. In particolare, vi si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, che presenta frammenti di lapidi osche. Meraviglioso è il paesaggio circostante con le morge che circondano anche il paese.
Tradizioni e gastronomia
Nell’antico teatro in estate è organizzata una rassegna teatrale di opere classiche (Sannita Teatro Festival), molto suggestiva, che richiama molti appassionati, organizzato fin dal 1974. I pastori passavano per il tratturo per risalire verso i monti con gli animali dal cui latte un tempo (e ancora oggi) si ricavavano formaggi ottimi. Piatti tipici di Pietrabbondante sono la polenta a tocchetti condita con sugo fatto con salsiccia e l’agnello “cace e ova” che allieta le tavole in occasione delle feste pasquali. Altri piatti tipici sono lo scattone e la polenta servita a tocchetti in sugo di carne e salsiccia. Squisite sono le sopressate e gli insaccati così come sono ottimi i formaggi, dai caciocavalli alle scamorze.