Rotello, dalla Contea di Loritello alla città dell’olio
Tra le dolci colline poste tra Fortore e basso Molise sorge Rotello, paese noto per il suo olio, ma non solo. L’olivo è l’elemento più rappresentativo del paese, in quanto in tutto il territorio ne vengono coltivate diverse varietà. Ciò ha permesso al comune di entrare a far parte dell’Associazione “Le città dell’olio“. Non è l’unica cosa da sapere però.
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Cenni storici
Fondato dai Normanni, si chiamò dapprima Lauritello, ossia terra di alloro, poi Lorotello e, infine, Rotello. La contea normanna di Loritello, che si estendeva dal Tronto al Fortore, fu soppressa definitivamente nel 1220 da Federico II di Svevia e suddivisa in vari feudi. Ai Normanni successero gli Angioini fino ai Caracciolo, ultimi feudatari nel 1792. Rotello venne compreso poi prima nella Capitanata e quindi, nel 1811, fu aggregato al Molise.
Cosa vedere
Il centro storico conserva case medievali separate da vicoli convergenti verso la piazza. Qui sorgeva la chiesa madre, di cui non restano tracce. Per accedere al centro storico vi erano quattro porte di cui oggi tre ancora visibili.
Sulla facciata di una casa resta un rilievo con una lupa e una figura femminile. Secondo la tradizione lì avrebbe avuto sede la “ruota” dove venivano abbandonati i neonati indesiderati.
La primitiva chiesa di Santa Maria degli Angeli, in stile romanico, si trovava in Largo della Vecchia Chiesa. Successivamente il vescovo Tria ne volle una nuova, più grande. Per tale progetto fu utilizzato il sito occupato dalla diruta chiesa dell’Annunziata e del vecchio Ospedale. Questa, di stile barocco, è divisa in tre navate. Nel 1888 fu restaurata e affrescata. Nel 1962, a seguito dell’abbattimento della facciata originaria, fu eliminato l’orologio pubblico.
La chiesa di S. Rocco invece, fondata nel 1648 dopo l’ondata di peste del 1646-48, dopo la caduta della Congrega della Buona Morte che qui aveva la sede, fu abbandonata. Nel 1913 fu restaurata e l’anno seguente riaperta al culto.
In paese si trova anche un’imponente fontana, datata 1881 e denominata “Fontana Maggiore”. L’opera, in bronzo, è alta circa 3,50 metri e sulla sommità è posta la statua di Cerere, dea dei campi, delle messi e della fertilità.
Imponente il Palazzo Colavecchio che domina il centro storico. Di questo non si hanno molte fonti. Certamente la struttura odierna è il risultato di successivi mutamenti, passando da struttura difensiva a residenza signorile, cinto da mura e dotato di torretta di avvistamento.
Altro da vedere: il palazzo delle Lacrime, con portale settecentesco con stemma della famiglia De Finis, il palazzo Benevento e, fuori paese, l’imponente neviera.
Tradizioni e gastronomia
Festa di San Donato: in occasione della festa del santo patrono il 7 agosto, oltre alle celebrazioni religiose quali la santa messa e la processione per le strade del paese, è tradizione allestire una una fiera di merci varie e organizzare una sfilata di abiti d’epoca.
Festa di San Basilio: il 14 luglio, San Basilio, era tradizione festeggiare il santo e allestire una fiera di merci varie, usanza che però si è andata via via perdendo.
Altre tradizioni sono l’Incoronata e Sant’Antonio.
Tra i piatti tipici di Rotello troviamo i fusilli a cappelletti, le “Cacaurozze”, i “Fiadoni” e tanti altri piatti amati in tutto il Molise come le ostie ripiene e frattaglie e melograno.