
San Giacomo degli Schiavoni: tanta storia a due passi dal mare
Su una collina affacciata sul mar Adriatico sorge San Giacomo degli Schiavoni. Vi dice qualcosa il nome?Gli “Schiavoni” erano gli slavi, infatti questo paese conserva una storia che merita di essere raccontata.
Confinante quasi interamente con Termoli riusciamo a percepirne la vicinanza dall’aria marina frizzante che vi arriva pur stando più all’interno e rialzati.
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Cenni storici
Tutto ha origine, secondo le fonti, nel XII secolo quando San Giacomo degli Schiavoni era terra dei Templari insediati in un casale. Questo piccolo agglomerato di case sorgeva sul colle denominato oggi “Contrada delle Piane”, vicino al tratturo “L’Aquila-Foggia”, uno dei più lunghi (244 Km) ed importanti in Italia.
In seguito al sisma conosciuto come “il terremoto di Sant’Antonino” che devastò gran parte dell’Italia centro-meridionale, a San Giacomo il popolo si ritrovò a soggiornare nel Palazzo Baronale con alcuni che addirittura scavarono grotte nelle vicinanze per viverci.
Nella prima metà del Cinquecento fu ripopolato da una colonia di slavi. Questi, fuggiti dalle invasioni turche, erano detti “Schiavoni” poiché lavoravano nei feudi del vescovo che coincidevano con le terre di San Giacomo. In questo periodo le grotte vennero utilizzate solo per il bestiame.
Cosa vedere
La prima cosa da notare nel centro di San Giacomo degli Schiavoni è l’Arco dell’Orologio, o anche “u relog”, caratterizzato da un arco sulla cui architrave è presente un orologio. Ristrutturato nel 2016, è stato realizzato durante la ricostruzione dell’intero paese nel 1500. Vicino si trova la Parrocchia del Santissimo Rosario, risalente al XV secolo ma con un aspetto del tardo barocco e neoclassico, con una pianta rettangolare e due navate al suo interno.
Caratteristiche sono la fontana delle conchiglie e la villa rustica romana, poco fuori paese, i cui reperti risalgono al IV-V secolo a.C.. Da visitare c’è anche la Chiesa Valdese sorta nel 1902. Infine un salto bisogna farlo anche alle grotte di San Giacomo, proprio quelle realizzate a seguito del terremoto.
Tradizioni e gastronomia
Facile è immaginare quale santo sia il patrono del paese. La festa di San Giacomo e quella di Sant’Antonio di Padova vengono celebrate nei giorni 8 e 9 agosto in cui i sangiacomesi vivono momenti di condivisione, preghiera e senso di comunità.
Tra i piatti tipici sono da gustare i “cacaruozze“, composti prevalentemente da uova, zucchero, scorza di limone grattugiata, farina, latte, olio, bicarbonato e cremor tartaro, la “cappuccia“, formata da verza e sugo preparato con costatine, cotiche, piedi e guanciale di maiale e passata di pomodoro, e le fettine di vitello alla contadina.
















