Calendario E’ bbelle: creazione 2021 by Marzia Lamelza
Il 2020, nonostante mille difficoltà ed incertezze sta lentamente volgendo al termine e c’è chi già pensa all’anno venturo; si tratta di Marzia Lamelza, grafica di Termoli, che ha realizzato, in collaborazione con Cinzia Castelli (calligrafia), Luana Lamelza (intaglio a mano copertina) e Maria Concetta Perfetto (descrizioni brevi e traduzioni) un calendario per il 2021. Calendario incentrato sui luoghi all’aperto che caratterizzano la nostra regione.
Ma com’è nata l’idea? Ce lo spiega lei stessa:
Camminare e osservare costa fatica, la stanchezza e la mancanza di pazienza possono scoraggiare, ma l’idea dei luoghi che vedrò non mi fa mollare, ed il camminare insieme ad altre persone fa sì che ognuno incoraggi l’altro e che io stessa sia incoraggiata. Passo dopo passo i sensi si aprono e diventano più ricettivi alle emozioni. E così, da due anni a questa parte, ho iniziato a viaggiare per il Molise, incontrando nuove persone, scoprendo tradizioni e conoscendo nuovi posti. L’insieme di queste piccole cose, hanno lasciato un’impronta dentro di me.
Il 26 dicembre del 2018 sono stata, per la prima volta, alla fiaccolata e presepe vivente di Carovilli, assistendo all’accensione della stella cometa. Ho scalato il Monte Ingotta: ero circondata da cime vicine e lontane, riuscivo a sentire l’odore del freddo, vedevo le montagne tingersi via via di un rosa/arancio sempre più acceso… Ad un certo punto il rosa si è smorzato ed il cielo si è fatto scuro, così come tutto il resto. Ho guardato verso valle e ho intravisto le luci del presepe ritagliare le sagome nere delle casette, il cielo perdere i suoi colori, la luna prendere a poco a poco il sopravvento e le fiaccole accese sfumare i contorni delle persone. Uno spettacolo durato soltanto qualche ora, che mi ha talmente affascinata da farmi venire gli occhi lucidi e continuano a venirmi i brividi quando ne parlo.
Da tutto questo è nata l’idea di voler scoprire e vivere le tradizioni della mia terra, poterle condividere sotto forma di calendario/guida, per far conoscere quanta bellezza si può trovare a pochi passi da casa e come questa possa diventare parte di noi, migliorandoci.
Quella di quest’anno però è un’edizione un po’ speciale. Un esperimento dettato dall’emergenza Covid-19 che mi ha portata a realizzare un nuovo calendario concepito come una guida ai luoghi all’aperto presenti in Molise, protagonisti di una dimensione fiabesca. Un progetto in collaborazione con: Cinzia Castelli, Luana Lamelza e Maria Concetta Perfetto.
Prima di ammirarlo, però, un po’ di info: il calendario è disponibile in due versioni, da tavolo e da parete. Per acquistarlo potete contattare o direttamente Marzia, sulla pagina Facebook Marzia Lamelza, sulla sua pagina Instagram o tramite il sito, oppure potete contattare noi, che ci onoriamo di essere partner ufficiali del progetto, alla pagina Facebook TurismoinMolise, alla nostra pagina Instagram o tramite telefono al 3294141540). In alternativa potete trovarlo anche presso le seguenti attività:
- Chocolat, piazza G. Pepe a Campobasso
- La Luna nel Borgo, via Duomo a Termoli
- La Graffetta, via XX Settembre a Bonefro
- Caffè Letterario, piazza Plebiscito ad Agnone
- Malogepa, piazza A. d’Isernia ad Isernia
- Oyster Fish, largo Piè di Castello a Termoli
GENNAIO | Prato Gentile, Capracotta
Arriva il freddo e grandi fiocchi scendono come batuffoli bianchi danzando nell’aria, adeguandosi alla superficie delle cose. Il bianco ed i toni del grigio/azzurro sono interrotti dalla luce morbida che stempera le sfumature del paesaggio, i rami sono appesantiti dalla neve, intatta e soffice, che si appropria di una delle più belle piste da sci di fondo nazionale, ricoprendo via via le montagne e il bellissimo bosco di faggi e abeti nello splendido scenario di Prato Gentile (quota 1575 m. s.l.m.) a Capracotta, depositandosi fino a cancellare ogni traccia. È considerato il paese più alto degli Appennini oltre ad essere un meraviglioso borgo di montagna.
FEBBRAIO | Santuario Di Maria Ss. Addolorata, Castelpetroso
I fiocchi volteggiano nell’aria posandosi al suolo e nel silenzio che mi circonda, mi muovo con lentezza, a stento riesco a vedere le mie stesse impronte. Ad un tratto emerge dalla foschia la sagoma del Santuario di Maria S.s Addolorata completamente bianca. Progettato in stile neogotico, interamente scolpito in pietra locale e dalla pianta che simboleggia un cuore trafitto da sette spade, il Santuario nella sua grandiosità è un inno a Maria e al Molise. Uno squarcio di grigio si apre proprio su di esso, ed un raggio di sole spennella con un colpo di luce le pendici del Monte Patalecchia. In questa dimensione, ho la sensazione di essere sospesa nel tempo.
MARZO | Pietracupa
Dall’etimologia del nome si evince l’unicità del luogo: pietra, poiché costruito su un’enorme formazione calcarea, la ‘Morgia’, e l’aggettivo cupa, che in latino vuol dire ‘botte’, in riferimento alle numerose caverne che venivano utilizzate come antiche dimore. Ogni suo lato riserva aspetti diversi ma ugualmente notevoli, uno spettacolo sempre nuovo che la natura mi offre. Cammino per le vie del paese in mezzo a scorci incantevoli, fino ad arrivare in una delle cavità più grandi dove c’è la Cripta Rupestre, un suggestivo luogo di preghiera a pietra nuda tipico delle prime comunità religiose che qui si riunivano. Mi lascio sorprendere dai raggi del sole che spuntano tra la pietra e i tetti delle case, la veduta del paesaggio è pittoresca. È un’emozione che resta indelebile nel cuore.
APRILE | Via Rosello, Bonefro
È bellissimo camminare e guardare un’installazione con tantissimi ombrelli colorati dedicata a Tony Vaccaro. Lo scenario che ho di fronte ai miei occhi è meraviglioso, sembra una cartolina grazie alle molteplici sfumature di colore e lascia stupiti tutti coloro che visitano Bonefro, un piccolo borgo di cui è originario colui che è considerato uno dei più grandi fotografi italiani. Non casuale la location scelta: qui il maestro ha scattato ‘Ragazzi con ombrelli’, una delle tante fotografie che lo hanno reso celebre a livello internazionale.
MAGGIO | Larino
Percorro le strade del centro storico e osservo il Palazzo Ducale, attualmente sede del Museo Civico, alcuni palazzi e ville nobiliari del XVIII e XIX secolo, i colori della natura che rinasce dal rigore dell’inverno, richiamando uccelli e farfalle mentre il cielo diventa più leggero e si tinge di azzurro, fino a raggiungere la Cattedrale romanico-gotica dedicata al Santo Patrono San Pardo. La percezione della vista si apre verso il rosone unico nel suo genere a 13 raggi e la luce illumina bene la facciata e i numerosi dettagli che la caratterizzano. Il patrimonio culturale e paesaggistico di Larino, attraverso i segni distintivi che la storia ha sedimentato, caratterizza sempre più l’espressione dell’identità locale.
GIUGNO | San Giacomo Degli Schiavoni
Mi avvicino al bosco per raggiungere le grotte e l’antica fonte. Il terriccio è ancora umido; cammino piano piano fra le piante, badando a non calpestare l’erba fresca e fermandomi di tanto in tanto per osservare il paesaggio senza disturbare. I colori estivi creano sfumature decise e incantevoli. San Giacomo degli Schiavoni è situato a pochi km da Termoli e regala panorami che vanno dal mare alla montagna.
LUGLIO | Cascate del Verrino, Agnone
Camminare nei boschi, in mezzo ai faggi dalla chioma densa e folta, mi rigenera, apre la mente ed il cuore. Mi fa dare il giusto peso alle cose e mi fa sentire in perfetto equilibrio. Il mese di luglio ho voluto dedicarlo alle Cascate del Verrino che, associate a una fauna e flora intatte e incontaminate, sono protagoniste di uno dei posti più belli e naturalmente conservati nell’intera area. Il torrente Verrino, dopo aver mosso da anni macine, magli e turbine di ramiere, mulini e una centrale idroelettrica, si getta nel Trigno.
AGOSTO | Riserva Naturale Montedimezzo, Vastogirardi
La luce intensa che filtra dai rami, i rumori e i versi degli animali, le molteplici erbe di montagna incontrate lungo il cammino, trasformano l’idea di bosco in qualcosa di unico. Avanzando in mezzo agli alberi, e chiudendo gli occhi, posso udire il battito del cuore della riserva pulsare all’unisono con il mio. L’emozione è tanta. Ancora una volta la natura sa stupirmi e mi arricchisce di regali sempre nuovi. La Riserva Naturale Montedimezzo, è una riserva MAB (Man And Biosphere) ed è gestita in maniera eccellente dal Corpo Forestale di Stato, luogo ideale per tutta la famiglia, che fa incontrare ai bambini la natura e gli animali. Al suo interno il centro visita Montedimezzo e il Museo naturalistico, nonché diversi itinerari permettono di far conoscere e scoprire la meravigliosa area.
SETTEMBRE | Fornelli – La Piccola Bottega
La natura in autunno regala quelle giornate dove il sole può ancora scaldare sebbene l’aria sia già più frizzante, così da invogliarmi a passeggiare in uno dei borghi più belli d’Italia: Fornelli, il paese delle sette torri che abbracciano chiunque entri, facendo respirare quella magica atmosfera rimasta intatta per secoli. Lo spettacolo del borgo è suggestivo in ogni dove, ogni tinta si armonizza con le altre, ed il cielo e la terra sembrano abbracciarsi e fondere i rispettivi colori sulla loro linea di confine. Posso godere del tramonto sul Belvedere, passeggiare a passo d’asino, perchè c’è un macro allevamento La Piccola Bottega, gestito da Serena Sassatelli, psicologa e giovane locale, la quale organizza programmi di benessere e/o laboratori ludico–didattici per le scuole, campi estivi, turisti ect. Poi all’imbrunire, con il sorgere della luna, posso volgere lo sguardo verso il cielo, osservare le stelle e scoprire i racconti dei miti e delle leggende insieme a Paolo Pasquale di Turismoinmolise, portale che si prefigge promozione turistica attraverso foto, articoli ed eventi.
Ma prima, non posso fare a meno di fare una sosta da La Cantina 1959 Artigianeria Molisana di Veronica Testa, artista e artigiana molisana, dove troverò pezzi unici completamente realizzati a mano. La Cantina è situata a Carovilli, altro borgo affascinante con una scenografia fiabesca, che però non è frutto della fantasia di un abile narratore o di un cantastorie, bensì è realtà.
OTTOBRE | Area Archeologica di Altilia-Saepinum, Sepino
Le foglie cadono leggere dai rami sospinte dal vento. La terra prima del sonno invernale è fragranza umida. ️Passeggiare in questa dimensione in cui tutto appare sospeso, ritratto nell’istante esatto in cui il tempo sembra essersi fermato per conservare la testimonianza dell’area archeologica di Altilia-Saepinum, dove per un attimo la mia mente ritorna ai racconti di vecchi miti e leggende. Qui posso osservare i resti di antiche torri o camminare attraverso il Decumano, ai cui lati sono presenti botteghe artigiane, fontane e bagni termali, oppure vedere la straordinaria basilica, le cui colonne in stile dorico si aprono sul foro. L’insieme di colori, resti archeologici e sensazioni, mi fanno ricordare chi sono e chi sono stata, per poi rammentarmi che l’uomo è fatto soprattutto di emozioni.
NOVEMBRE | Venafro
Il cielo è grigio, pieno di nuvole, il paesaggio è spettrale. A novembre le giornate si accorciano, la natura si anima con la brezza e passeggiando posso sentire il fresco odore della pioggia, insieme allo scorrere dell’acqua. Rifletto alla sua forza intrinseca ed inesorabile. L’acqua può fluire o spezzare, è fluida ed inarrestabile. Non è mai uguale a se stessa ma è sempre in divenire, un po’ come noi d’altronde, sebbene a volte non restiamo mai gli stessi e siamo in costante mutamento. Così come è cambiata la palazzina Liberty di Venafro, da mulino a centrale elettrica, fino a diventare cinema, per poi essere completamente abbandonata. Oggi è punto di riferimento sociale e culturale per i cittadini. Completamente ristrutturata nel 2008, attualmente è il presidio turistico comunale e ospita la sede del Parco Regionale dell’Olivo e un’esposizione permanente sulla civiltà contadina.
DICEMBRE | Trivento
Dicembre è il mese dell’anno che preferisco: un alberello pieno di lucine, il profumo di mele e cannella, le persone care e tutto è perfetto! L’ultimo mese dell’anno è arrivato, ed è stato anche il primo che ho disegnato. Pazienza, dedizione, unione, amore, insieme alla passione per la mia terra, sono i valori che volevo trasmettere e che ho incontrato nell’Associazione Un filo che unisce: donne che sono partite dalla volontà di mettersi insieme per accendere i riflettori su Trivento, la propria piccola realtà. Valorizzazione della bellezza culminata nel riconoscimento di Capitale Mondiale dell’Uncinetto a seguito della realizzazione di diverse opere di urban knitting: realizzando prima un tappeto per decorare i 365 gradini della scala monumentale del paese e poi l’addobbo di un albero di Natale alto 6 metri nella piazza centrale. Un filo che lega abilmente rettangoli di stoffa. Un filo che, in tempi come questi, tiene uniti. Un filo che unisce al di là della paura, che avvicina mentre siamo costretti alla “distanza”, muniti di mascherina, rinunciando a strette di mano, abbracci, baci, alla semplicità dei piccoli gesti. Il silenzio ha avvolto improvvisamente i paesi e le città, e in un attimo tutto è diventato deserto. Il rumore che accompagna il tempo della nostra vita, ci ha fornito una tregua; esso colma i nostri vuoti interiori, per questo non siamo abituati al silenzio. Il silenzio ci denuda, ci fa ritrovare soli con noi stessi, senza il caos costante e rassicurante che ci circonda. Il silenzio si intreccia con la paura, con la sofferenza, disarmando ciascuno di noi e nel silenzio abbiamo l’opportunità di riflettere su chi siamo e dove stiamo andando. Sono e stanno cambiando molte cose nelle nostre vite…ma a volte un abbraccio sincero può scaldare il cuore e regalare un sorriso.
Concludiamo, anzi, Marzia conclude, con una poesia…
- «Dicono che il Molise
- non esiste
- esiste
- resiste.
- Io dico che c’è un tempo per partire
- e un tesoro da scoprire
- un panorama da ammirare
- e un piatto da assaporare.
- C’è un tempo per fermarsi e meravigliarsi
- e quando la magia avverrà
- allora si capirà
- che una fiaba non sarà…
- Questa terra è realtà!»
- È BBELLE!