A due passi da Campobasso, ma posto ad una quota superiore, Montagano regala scorci sulla valle del Biferno e sui suoi paesi. Perdersi tra i vicoli permette un viaggio nella storia ammirando palazzi, chiese e e anche qualcosa di particolare.

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Cenni storici

Il nome “Montagano” deriva probabilmente da “montis” più “aganòs” che in greco antico significa letteralmente “monte bello“. L’origine del paese si fa risalire all’anno 1039, quando i principi di Benevento, Pandolfo e Landolfo, proclamano attraverso un documento noto come “Pergamena Montaganese“, l’indipendenza del comune e il suo riconoscimento come borgo libero.

A ribadire la nomina del paese a Municipio è un’iscrizione presente nel pavimento della chiesetta di Santa Maria a Faifoli. Tra il 1600 e il 1700, il paese ebbe una fioritura economica nel campo agricolo grazie all’ingegno del parroco Damiano Petrone che diede ai “peccatori”, come penitenza, il compito di piantare nelle proprie terre alberi vari. In tal modo, la campagna rifiorì.

Cosa vedere

All’ingresso del paese vi aspettano due leoni in cima ad una scalinata. Sono loro a dare il benvenuto.
Il borgo antico è caratterizzato da case in pietra calcarea bianca dominate dal campanile della chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo. Sono presenti diverse palazzine nobiliari che presentano elementi neoclassici. Tra queste si trova Palazzo Tagliaferri (l’antico castello) con, annessa all’edificio, la Cappella di Santa Filomena. Da vedere anche la Chiesa di Sant’Antonio di Padova.

Al di fuori dell’abitato merita una visita la Badia di Santa Maria in Faifoli. che Pietro da Morrone – futuro Papa Celestino V – fece restaurare nel 1276 circa. Fondata dai benedettini prima sicuramente prima del XII secolo ha una particolare forma a capanna ed è di notevole pregio il portale gotico risalente al 1263. L’interno è a tre navate e contiene una statua lignea della Madonna seduta su un tronco invece del consueto trono.

In frazione Collerotondo, edificato su uno sperone roccioso, il castello di Montagano, risalente al XII secolo. Costruito come centro di controllo del contado fu fortificato da Federico d’Aragona nel 1456. Dopo il terremoto del 1805, fu restaurato ed oggi ha la forma di un palazzetto signorile.

Di interesse anche il bosco “La Difesa” con una storia caratterizzata da briganti e viandanti che qui trovavano rifugio dopo rapine e saccheggi. Nei pressi del centro storico è presente anche un’antica neviera, sempre affascinanti da vedere.

Tradizioni e gastronomia

A Montagano gastronomia e tradizione si fondono grazie ad un’elemento fondamentale della cucina italiana, il pomodoro. Quello proveniente dal suo territorio comunale è rinomato in tutta la regione ed è al centro di tante ricette e di una manifestazione che si svolge a fine agosto.

Da segnalare il Coro polifonico, il Complesso bandistico e la Compagnia Filodrammatica locale che operano in concerti e rappresentazioni.

La cucina spazia dalla pasta fresca, ai salumi, ai vegetali. La pasta più nota sono “i tacconi“, maccheroni a forma di fusilli della grandezza di un dito che vengono conditi con pomodoro, basilico e abbondante pecorino. Ci sono però anche cavatelli e pasta e fagioli. Ultimi ma non ultimi le soppressate e il vino moscato locale per completare un menù da leccarsi i baffi.

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