Frosolone, paese delle forbici e dei coltelli
Nel cuore del Molise ci sono molti paesi con un’antica storia, per lo più legata ai sanniti. Tra questi c’è Frosolone noto, tra le altre, per la lavorazione artigianale delle forbici e dei coltelli.
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Cenni storici
Frosolone fu probabilmente l’antica “Fresilia“, città sannitica conquistata dal dittatore romano Marco Valerio massimo nel 304 a.C.. Alcuni resti, come le mura ciclopiche, dette “Mura pelasgiche” che si trovano a Castellone e Civitella, proverebbero tale origine. Le prime notizie ufficiali risalgono all’XI secolo quando faceva parte della Contea d’Isernia; successivamente la dominazione passò dai longobardi ai normanni e divenne parte della Contea del Molise.
Cosa vedere
Facendo un giro in paese sono da visitare le magnifiche chiese presenti: in primis la chiesa Santa Maria Assunta del XVIII secolo, con facciata barocca dove sono conservate pregiate tele e una croce processionale d’argento.
A seguire le chiese di Santa Maria delle Grazie, dove vi è un altare ligneo ornato da nove dipinti, la cappella settecentesca di Sant’Egidio, in piazza Vittoria, dove vi è una croce del seicento e quella di San Pietro, nuovamente barocca. In ultimo, caratteristica, è la chiesa a pianta esagonale di Sant’Antonio di Padova.
Nel centro storico si può ammirare una casa signorile con loggiato del cinquecento; lungo la strada che porta a Santa Maria Assunta vi è invece la “casetta del pastore“, locale in cui è stata ricreata una stanza dell’antichità con lavorazioni e prodotti tipici.
Notevole è il lavatoio pubblico con una fontana ottocentesca con mascheroni. In via Fonticelle, poi, è stato recuperato un percorso e creato uno spazio dove organizzare eventi e liberamente accessibile.
Il territorio nei dintorni è ricco di boschi e pascoli; l’altopiano della Montagnola è meta perfetta per gli amanti delle passeggiate (potendo anche seguire parte del Sentiero Frassati) e dell’arrampicata. Da qui si possono ammirare panorami magnifici con vista a 360°. Sempre in questa zona vi è l’eremo di Sant’Egidio, chiesetta stupenda e ben mantenuta con un giardino ampio e curato.
Sulla vetta del colle Gonfalone della montagna di Frosolone è possibile scorgere una chiesetta di grande impatto e facilmente raggiungibile anche in macchina data la stradina del campo eolico che le passa a poche centinaia di metri. Sulle colline, inoltre, si possono ancora scorgere i cosiddetti Tholos, piccole costruzioni costruite dai pastori con pietre a secco create per ripararsi dal freddo in inverno e dal caldo in estate delle quali, però ne “sopravvivono” poche.
Tradizioni e gastronomia
A Frosolone tipiche sono la fiera e la festa che si svolgono in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Suggestiva è la benedizione degli animali che sono una parte importante nella vita dei contadini come testimoniato, tra gli altri, dalla Famiglia Colantuono (Acquevive di Frosolone) che annualmente, nel periodo di maggio, affronta la transumanza riportando il bestiame dalle Puglie fino, appunto, ad Acquevive di Frosolone.
I due eventi principali, oltre a quello dell’arrivo della transumanza, sono la “Mostra nazionale delle forbici e dei coltelli” e la “Sfilata dei carri del primo Agosto” con carri che riproducono nei minimi particolari uno squarcio di vita rurale, parodia di un evento della storia locale, messa in scena di situazioni paradossali con una vera e propria recitazione fatta da attori in erba, di “macchiette” improvvisate mentre si percorrono le strade del paese.
Nella contrada di Acquevive, inoltre, ad agosto, si tiene la sagra della manteca, prodotto caseario simile ad una scamorza appassita fuori ma con un cuore letteralmente di burro.
La cucina del luogo è semplice e calorica, basti pensare alle “petacce e fasciuole” e agli ottimi formaggi prodotti in loco tra i quali è da menzionare la manteca della quale a fine estate si svolge anche una sagra in loc. Acquevive.