Palata
Palata: tra Monte Mauro ed il mare
Ad un certo punto, eccolo lì; Palata si mostra sulla sommità di una collinetta non appena finita la salita dalla bifernina. Poi è un susseguirsi di piacevoli curve tra le campagne basso molisane.
Palata, infatti, è un centro che si trova su di una collina solitaria, con un territorio, degradante dolcemente verso la pianura ed il mare, ricco di colture e boschi e presenta un unico centro abitato. Ricca e particolare è la sua storia, che merita di essere conosciuta, così come le cose da fare, vedere e mangiare in paese.
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Cenni storici
“Paludella” o “Palatella“, una contrada rustica vicina all’attuale abitato, secondo antica tradizione, influì sulle origini del paese e sulla sua denominazione. Dopo il disastroso terremoto del 1456, fu riedificata nel 1461 da alcuni superstiti della quasi distrutta Larino, i quali si unirono agli slavi che stavano fondando, a poche centinaia di metri, il Casale di Palata.
Il primo feudatario del luogo, del quale si ricava il nome dal Catalogo Borrelliano del XII secolo, fu Roberto della Rocca, mentre Francesco della Posta ne fu il titolare all’inizio della dominazione angioina. Nel 1314 Palata passò in feudo al conte Gravina mentre nel 1354 divenne feudataria la famiglia Ionata; a questa seguì, nel XVI sec., quella degli Orsini, nel XVII sec. la famiglia Toraldo e infine alla famiglia Azlor Pallavicino Zapata, duchi di Villahermosa.
Cosa vedere
Le costruzioni del centro storico, caratterizzate da case basse, addossate le une alle altre, si presentano in buono stato di conservazione.
Tra i luoghi da visitare vi è la chiesa di Santa Giusta, situata a pochi chilometri dal centro, lungo l’antico “Regio Tratturo“. All’interno è conservata la statua della santa, antichissima, mèta di pellegrinaggi. Presso tale chiesa sorgeva, in epoca normanna, un villaggio che fu però abbandonato nel XVI secolo in seguito a scorrerie dei turchi.
In paese, invece, meritano una visita la chiesa di Santa Maria La Nova, edificata nel 1531 dai croati che vivevano sul posto, che presenta un’architettura non tipica della zona e la chiesa di San Rocco.
Nel luogo occupato dall’originaria Palatella, in seguito al terremoto, si formò un buco profondo, di origine vulcanica, chiamato “Inferno Catalano“.
Tradizioni e gastronomia
Il Santo Patrono è San Rocco la cui festa ricorre il 16 agosto. I devoti festeggiano il santo con spettacoli in piazza e fuochi pirotecnici. Altra festività molto sentita è quella di Sant’Antonio durante la quale si svolge una processione di carri agricoli trainati da coppie di buoi addobbati che precede la statua del santo posta su di un carro circondato dai fedeli.
Riguardo la gastronomia, a Palata sono rinomati i “fusilli” e le penne insaporite con il lardo del maiale.